di Ambra Sansolini
Introduzione
Alcuni tragici fatti di cronaca ci parlano di bambini innocenti, coinvolti in storie di FEMMINICIDIO. La cieca rabbia dell’uomo di punire in qualche modo la donna non risparmia neppure i figli. Ho inventato un breve racconto, cercando di portare alla luce il pensiero di chi, in quell’amore malato, ci si trova dentro senza possibilità di scelta e alcuna responsabilità. Perché, se è atroce e assurdo accettare che chi diceva di amare quella donna, sia in grado poi di ucciderla, lo è ancora di più quando lo stesso toglie la vita persino a un figlio.
Ciao a tutti,
mi chiamo Daniele e ho sette anni. Mi piace giocare a calcio e adoro le macchinine: ne ho moltissime e di tutti i colori. Frequento la seconda elementare e la mie materie preferite sono la geografia e la matematica. Per questo gli adulti mi dicono che da grande potrei fare l’esploratore o il geologo: in effetti mi vedrei bene in quei magnifici posti, che ammiriamo nei documentari. Però in fondo potrei anche fare il medico o il veterinario, in modo da mettere a frutto le mie capacità per il bene degli altri. Dove sta scritto che solamente le femminucce debbano svolgere professioni di aiuto e sostegno ai meno fortunati? Ora che ci penso bene, visto che mi piacerebbe stare al servizio dei cittadini, potrei fare anche il poliziotto o il carabiniere. Con me starebbero tutti al sicuro! Prima o poi chiunque ha bisogno di un agente delle Forze dell’Ordine. Sarebbe bello sentirsi essenziale per gli altri. E il pompiere? Caspita! I pompieri sono angeli scesi sulla terra. Mia madre mi dice sempre che la vera forza non è quella fisica. Non serve un’arma per sentirsi forti. La mia mamma mi ha insegnato che dobbiamo dare alle persone, ma dando veramente noi stessi. Non per sentirci unici o indispensabili, perché poi lei mi ricorda che c’è qualcuno sopra a noi: uno davvero potente e immensamente buono. Ma la sua potenza non consiste nella ricchezza, nella forza bruta o nella prepotenza. Dice che sta tutto nelle mani del tale in questione e mi ripete che siamo nulla rispetto all’immensità dell’universo.
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