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Il vademecum della salvezza per le donne vittime di violenza

 

Il romanzo “Su ali di farfalla” offre ai lettori una sorta di vademecum finale nel quale trovare consigli pratici per sfuggire a un uomo violento o, quanto meno, arginare i danni soprattutto in caso di separazione o divorzio con figli in comune.

Il vero dramma della violenza sulle donne è che l’atroce sofferenza  non termina con la denuncia e la fine della relazione. Le azioni malevole del maltrattante continuano attraverso i cavilli di una Giustizia minorile, che al momento regala più spunti di abusi al carnefice che protezione alle vittime di violenza e ai loro figli.

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Donne: vittime e carnefici per amore

 

di Ambra Sansolini

 

Introduzione

L’amore porta le donne a essere vittime. Più raramente carnefici. Cosa spinge una creatura femminile a voler distruggere un’altra simile? Solo l’amore è la porta di ingresso che apre la strada a situazioni pericolose?
Per capire meglio questi drammi, prenderemo in esame le tragiche storie di Sarah Scazzi e Rossana D’Aniello.

L’amore: un sogno tutto al femminile che mette a nudo le nostre fragilità

Nei casi di femminicidio, compiuti da un uomo, l’amore è il laccio con il quale intrappolare la donna. Il più nobile sentimento umano diventa così la maschera preferita dall’aguzzino. Tutto ciò è facilmente attuabile perché esso trova sede soprattutto nel cuore femminile. Sono le donne a crescere fin da bambine con questo sogno, fatto di passione e dedizione. Troppo spesso bisognose di accettazione e cura, l’impellente desiderio di essere amate le trascina in relazioni tossiche, che possono rivelarsi addirittura letali. Per lo stesso motivo, anche se molto più raramente, arrivano a indossare i panni dell’assassino, agognando la distruzione di un’altra donna.

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A Torino traffico di esseri umani e minori. L’Associazione Olafa lotta per la giustizia.

 

L’associazione OLAFA sta indagando circa i numerosi casi di torture, maltrattamenti, omicidi, aggressioni, rapimenti, traffico illegale, vendita dei minorenni e le presunte attività criminali a Torino e su tutto il territorio italiano. L’autorità torinese ha fatto da intermediario in alcune delle più vaste attività criminali internazionali degli ultimi venti anni. È confermato con certezza assoluta che la città ha piena responsabilità per i crimini organizzati, le frodi finanziarie, la corruzione pubblica e tutte le altre attività criminali tradizionali. I rapimenti di neonati negli ospedali italiani vengono organizzati da parte dei servizi sociali: sono state colpite regioni quali  le Marche, il Trentino-Alto Adige e l’Abruzzo.

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Lo stalking giudiziario, questo sconosciuto. La vendetta preferita dagli uomini violenti

 

di Ambra Sansolini

 

Introduzione

Se pensiamo allo stalking, cosa ci viene in mente? Telefonate continue, lettere anonime, appostamenti nei luoghi frequentati dalla vittima, dispetti agli oggetti personali  etc. Tutto vero. Eppure esiste una forma di stalking più subdola, ma altrettanto nociva. Stiamo parlando del così detto “stalking giudiziario”.

In cosa consiste lo stalking giudiziario?

Il nostro stato di diritto permette a chiunque di accusare una persona attraverso il ricorso alla Legge. Insomma, se ce l’abbiano con il vicino di casa, possiamo benissimo svegliarci una mattina e trascinarlo come convenuto in pretestuose cause civili. I motivi per fare questo esistono sempre e sono i più disparati. Naturalmente, non è garantita la vittoria del processo, visto che si costruisce un castello di sabbia, lontano dalla verità. E anche l’attore deve affrontare una serie di spese legali che, considerati i tempi dilatati della magistratura, sono onerose.  E allora perché mettere in moto questo meccanismo infernale per tortururare qualcuno?

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La violenza sulle madri e quei diritti ancora negati alle donne

 

  • La violenza sulle madri è la prima conseguenza dei diritti negati alle donne.

Abbiamo analizzato cosa accade a coloro che decidono di uscire dalla violenza e denunciano l’aguzzino. Il danno inestimabile alla maternità passa attraverso i cavilli di una Legge leggera, che facilita le giustificazioni agli atti dell’uomo violento e colpevolizza la vittima.

Ma come ci si arriva a questo calvario?

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La violenza sulle madri: il volto più atroce della violenza sulle donne

 

di Ambra Sansolini

Introduzione

Bisogna introdurre una nuova espressione: violenza sulle madri. Tutto ciò, perché, dire violenza sulle donna non rende giustizia all’intera realtà dei fatti. Dobbiamo porci una domanda molto semplice: cosa succede, se a subire le vessazioni di un uomo è una donna che è anche madre? Quante possibilità ha di sfuggire al suo aguzzino e sognare finalmente una vita serena? Cosa accade quando trova il coraggio di denunciare gli abusi e lasciare il compagno o marito?

Per comprendere al meglio tutto questo, oggi raccontiamo una storia vera di violenza su una madre.

Dalla favola all’incubo

Un amore da favola, trasformato in un incubo. Un uomo dolce e premuroso, che diventa un mostro. L’inizio della violenza psicologica. Poi quella fisica. La confusione di una donna, ormai distrutta nell’autostima. La speranza di poter ancora cambiare colui che, dal primo momento, ha escogitato tutto: arrivare a fingere un amore per annientare una persona. La nascita del figlio e l’inizio di un nuovo capitolo di vita. Poiché diventare madre è la cosa più bella al mondo. Però, neppure una nuova vita, innocente e pura, può fare miracoli. Soprattutto quando da una parte c’è colei che ha amato e creduto, dall’altra un soggetto patologico, che trascina la sua misera esistenza per spegnere le luce degli altri. Per quel bambino, di nome Roberto, la madre riesce a reagire alle violenze, lasciando il marito. Sogna così di vivere dei giorni più sereni e salvare il piccolo da un clima angosciante e deleterio.
Una relazione tra uomo e donna può anche finire. Ma questo non è normalmente possibile, se uno dei membri della coppia è un narcisista perverso o uno psicopatico. Qualora si fanno figli con un individuo simile, l’inferno non sarà più una punizione divina ma la costante della propria vita terrena.
Roberto diventa così, in breve tempo, l’arma migliore nelle sadiche mani dell’uomo. Valentina ha osato disobbedirgli, sfuggendo alla schiavitù e va punita.

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L’altra faccia della violenza sulle donne. Quando a pagare sono anche i loro figli

 

di Ambra Sansolini

Introduzione

Ci sono momenti in cui neppure uno scrittore riesce a trovare le giuste parole. Questo è ciò che è accaduto a me, da quando una donna ha rilasciato il materiale relativo alla sua assurda vicenda di violenza. Da mesi ho in mano quegli allegati, che leggo e rileggo, senza riuscire a trovare il modo di iniziare l’articolo. Non so da che parte cominciare. Ogni volta che provo a scrivere, mi sento un nodo in gola. La schermata bianca del PC, per la prima volta, mi fa paura, perché so che devo riempirla con il dolore immenso di una madre e un bambino.
Allora mi pongo una domanda, semplice e chiara: se faccio così fatica io, che devo solamente trovare il modo di dar voce all’atroce sofferenza, cosa stanno vivendo queste due creature innocenti?

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I contatti distruttivi con l’abusante. Come liberarsi da questa trappola? Due testimonianze a confronto

 

di Ambra Sansolini

Introduzione

Tutte le donne che sono state costrette ad avere contatti con l’uomo maltrattante, per la gestione dei figli, sanno quanto sia deleteria quella “comunicazione”.

Il dramma è che la Legge non ravvisa “la violenza tra le righe”, che è una forma di abuso psicologico. Anzi, molto spesso accade che punisce proprio la vittima, indotta a reagire per difendersi dagli attacchi del carnefice.  E così, come per magia, l’aguzzino diventa persino la vittima. Un ribaltamento della realtà assurdo e nocivo per colei che, oltre al danno, subisce la beffa. Tutto ciò è il frutto del disegno diabolico dell’offender, il quale sfrutta ad hoc i limiti di una Giustizia superficiale e grossolana. Come bisogna far capire ai nostri Magistrati che le parole uccidono?

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Un sistema malato: il reale problema della violenza sulle donne

Il romanzo “Su ali di farfalla” mette in risalto il reale problema della violenza sulle donne: il sistema che dovrebbe tutelarle non funziona in maniera adeguata.

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