Purtroppo, quando all’interno del nucleo familiare è presente una personalità manipolatoria o peggio ancora narcisista, gli equilibri sono appesi a un filo. Si parla infatti di famiglia disfunzionale.
La situazione però cambia notevolmente a seconda del ruolo che ricopre il soggetto patologico. Nel caso in cui è la madre, correre ai ripari è più complicato, poiché in psicologia la figura materna ha sempre un’influenza maggiore sullo sviluppo emotivo ed affettivo dei figli. Va sottolineato inoltre il fatto che qualora vi sia più di un figlio, sicuramente c’è il “bambino d’oro”, ovvero il prescelto da parte del genitore narcisista e purtroppo suo alleato nelle varie forme di prevaricazione e il “bambino capro espiatorio”. Quest’ultimo diventa lo sfogo delle frustrazioni appartenenti alla figura genitoriale abusante, una specie di “cestino emotivo” che raccoglie tutta la profonda tossicità della famiglia disfunzionale. Esistono solo due stelle fisse: il padre o la madre narcisista e il figlio d’oro.
Il doloroso gioco delle parti
In base a cosa viene assegnata la pesante etichetta di figlio d’oro e capro espiatorio? E soprattutto da chi proviene questa scelta assurda? A primo impatto, sembrerebbe naturale dire che tale decisione è frutto del caregiver, ma in verità risulta essere legata anche alle reazioni dei figli. Il capro espiatorio solitamente rappresenta quello che si ribella fin da subito alle carenze emotive di cui è portatore il genitore patologico. Quando poi viene catalogato come la “pecora nera della famiglia”, la sua ribellione accresce in maniera proporzionale ai torti subiti. Ma questo atteggiamento non fa che aumentare l’ostilità del genitore narcisista e si entra in una spirale dalla quale è veramente difficile uscire.
Apparentemente, potrebbe sembrare che sia il figlio capro espiatorio a pagare il prezzo più alto. In verità, ogni componente di un nucleo così mal strutturato, porta per tutta la vita il fardello di questi squilibri familiari.
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Quali sono gli effetti di una famiglia disfunzionale?
Il figlio capro espiatorio, distaccandosi profondamente dal modello genitoriale, diventa portatore di tutto ciò che manca nel padre o nella madre. Sviluppa così una profonda empatia e una propensione al senso di colpa. Un bambino i cui bisogni emotivi vengono ignorati, si ritiene fin da subito immeritevole di amore. Purtroppo, non può disporre dei mezzi atti a capire che è il genitore a essere in difetto e quindi tende a colpevolizzarsi della disastrosa situazione che vive.
Il figlio d’oro, invece, non può essere in grado di sviluppare una sfera affettiva in piena autonomia e continua a vivere in simbiosi con il genitore narcisista. La sua visione della vita risulta completamente distorta, fatta di alleanze e complotti, di vincitori e vinti. A sua volta, sarà un padre o una madre abusante e riterrà i suoi stessi figli un’estensione di sé.
Come recuperare l’armonia perduta?
Un saggio detto recita di non cercare la felicità là dove è stata perduta. Pertanto, risulta impossibile recuperare una piena armonia all’interno della famiglia disfunzionale. Il percorso di guarigione da intraprendere va fatto autonomamente, magari con l’aiuto di uno psicoterapeuta. Il guaio è che per la stessa patologia di cui è affetto, il genitore narcisista non accetterà in alcun modo di guardarsi dentro e curarsi. Stessa cosa il figlio d’oro, soprattutto finché potrà avere vicino il suo potente alleato, madre o padre che sia.
Diversa è la questione del figlio capro espiatorio, l’unico che può guardare in faccia questo atroce dolore. Tuttavia, deve restare consapevole del fatto che non riuscirà mai a cambiare una famiglia disfunzionale. Solitamente, questi figli da adulti scelgono di tenere le distanze dai familiari abusanti o comunque di avere il minimo dei contatti possibili.
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Quali sono i danni a lungo termine sul bambino capro espiatorio?
Che ruolo ha il genitore non abusante?
Troverete le risposte nei prossimi articoli.