di Ambra Sansolini
Introduzione
Lupi travestiti da agnelli, che si esibiscono davanti a una platea. Stiamo parlando di chi sfrutta la delicata e seria causa della violenza sulle donne, come vetrina per la propria immagine e professione, cavalcando l’onda del momento. Sono in molti ormai quelli che si siedono dietro la cattedra e fanno didattica, dall’alto di un piedistallo parlano freddamente di vessazioni che in fondo non li riguarderebbero mai. Ma la violenza sulle donne non è una materia scolastica, né pura teoria. C’è in ballo la sofferenza umana e la vita di molte persone. Verrebbe spontaneo pensare che dove si combattano abusi e ingiustizie, ci sia lealtà, coraggio e soprattutto verità. E invece i lupi esistono anche lì, camuffati nella loro veste migliore, quella più facilmente venduta. Affamati di meriti morali e umani, si cibano del sangue e delle lacrime delle vittime, per ricevere applausi e complimenti. Quale modo migliore in effetti, per aumentare prestigio e notorietà, se non quello di mostrarsi come paladini di una causa sociale tanto importante?