di Ambra Sansolini
Introduzione
La violenza sulle donne sta diventando un’emergenza nazionale, sotto la quale si nasconde una guerra di potere. Sorgono centri antiviolenza come margherite nei prati a maggio, se ne parla tanto ma fatti zero. Tutti i politici sui loro profili social postano frasi strappalacrime con le quali esprimono il loro rammarico verso la tragica situazione. Si organizzano fiaccolate in memoria delle vittime brutalmente uccise. A ciò seguono i “poverina” e le varie frasi comuni, farcite di commiserazione e buonismo. Femminicidio, lacrime da coccodrillo da parte delle Istituzioni, qualche programma TV per fare audience e poi l’episodio cade nel dimenticatoio. E la spirale perversa riprende, più potente di prima. Dopo qualche giorno sarà la volta di un’altra donna e di nuovo via con lo show. Poiché di spettacolo si tratta: siamo diventate il mezzo per rendere manifesta l’esibizione di alcuni professionisti. Attorno alla violenza sulle donne gira un meccanismo che è fatto di potere e soldi. A chi interessa veramente che non ci siano più vittime? Alle vittime e basta. Solamente chi vive questo calvario, vorrebbe spezzare l’infame catena.