di Ambra Sansolini
Introduzione
Come comunica l’uomo maltrattante? In modo paradossale e assurdo. Si tratta di una forma subdola di violenza e manipolazione, attuata nella fase iniziale del rapporto e dopo la separazione o il divorzio, nel caso in cui vi siano figli in comune. Lascia segni permanenti nella vittima, che si sente intrappolata in dialoghi privi di senso e senza uscita.
La corda
Arriva un punto in cui la relazione idilliaca dei primi tempi, con le parole romantiche e le promesse d’amore, lascia spazio a frasi incomprensibili, taglienti come lame. L’aguzzino soffoca così la donna, come se le mettesse attorno al collo una corda. Questa inizia a interrogarsi sulla propria capacità comunicativa, poiché i messaggi che veicola al partner, non vengono recepiti. Ad aggravare tutto ciò, subentra poi la proiezione del senso di colpa, fatta sadicamente dall’abusante per destabilizzare ancora di più la compagna o moglie. In fondo la comunicazione è alla base di ogni rapporto umano, ma rappresenta il primo ingrediente che manca all’interno di situazioni in cui vige un modello dominante. Diventa per l’aguzzino il mezzo principale attraverso cui distrugge l’autostima dell’altra persona.
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